Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/305

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i8o8 QUADERNO 15 (il) re che la sola via di ricercare l’origine del decadimento dei regimi parlamentari sia questa, cioè sia da ricercare nella società civile e certo in questa via non si può fare a meno di studiare il fenomeno sindacale; ma ancora, non il fenomeno sindacale inteso nel suo senso elementare di associazionismo di tutti i gruppi sociali e per qualsiasi fine, ma quello tipico per eccellenza, cioè degli elementi sociali di nuova formazione, che precedentemente non avevano « voce in capitolo » e che per il solo fatto di unirsi modificano la struttura politica della società. Sarebbe da ricercare come sia avvenuto che i vecchi sindacalisti sorelliani (o quasi) a un certo punto siano divenuti semplicemente degli associazionisti o unionisti in generale. Forse il germe di questo decadimento era nello stesso Sorel, cioè in un certo feticismo sindacale o economistico. § {48 ). Machiavelli, (i). Studio delle parole d’ordine come quella del «terzo Reich» delle correnti di destra germaniche, di questi miti storici, che non sono altro che una forma concreta ed efficace di presentare il mito della « missione storica» di un popolo. Il punto da studiare è appunto questo: perché | una tale forma sia «concreta ed efficace» o più efficace di un’altra. In Germania la continuità ininterrotta (non interrotta da invasioni straniere permanenti) tra il periodo medioevale del Sacro Romano Impero (primo Reich) e quello moderno (da Federico il Grande al 1914) rende immediatamente comprensibile il concetto di terzo Reich. In Italia, il concetto di «terza Italia» del Risorgimento non poteva essere facilmente compreso dal popolo per la non continuità storica e la non omogeneità tra la Roma antica e quella papale (in vero anche tra la Roma repubblicana e quella imperiale non c’era omogeneità perfetta). Quindi la relativa fortuna della parola mazziniana di « Italia del popolo » che tendeva a indicare un rinnovamento completo, in senso democratico, di iniziativa popolare, della nuova storia italiana in contrapposto al «primato» giober- tiano che tendeva a presentare il passato come continuità ideale possibile col futuro, cioè con un determinato prò-