Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/329

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1832 ' QUADERNO 15 (il) fondo tendeva a rendere Firenze indipendente dal sistema feudale chiesastico. (Per il Savonarola si fa la solita confusione tra l’ideologia che si fonda su miti del passato e la funzione reale che deve prescindere da questi miti ecc.). § (71). Passato e presente. Cfr articolo di Crispolto Crispolti nella «Gerarchia» del luglio 1933 su Leone XIII e l'Italia (sul volume di Eduardo Soderini, Il Pontificato di Leone XIII, vol. II, Rapporti con l'Italia e con la Francia, Mondadori editore). Il Crispolti scrive che l’anticlericali- smo italiano (e quindi lo sviluppo della Massoneria) dal 1878 al 1903 (pontificato di Leone XIII) fu una conseguenza della politica antitaliana del Vaticano. Anche il Crispolti non (è) soddisfatto dei volumi del Soderini. Richiamo al volume del Salata e all’« Archivio Galimberti». Volumi del Soderini «aulici, ufficiali» del Vaticano. L’articolo del Crispolti è interessante \ « S {72). Machiavelli (Nuovo Machiavelli, cfr quaderno speciale ecc.) \ A proposito del Rinascimento, di Lorenzo dei Medici ecc., quistione di «grande politica e di piccola politica», politica creativa, e politica di equilibrio, di conservazione, anche se si tratta di conservare una situazione miserabile \ Accusa ai francesi (e ai Galli fin da Giulio Cesare) di essere volubili ecc. E in questo senso gli italiani del Rinascimento non sono mai stati «volubili», anzi forse occorre distinguere tra la grande politica che gli italiani facevano alP«estero», come forza cosmopolita (finché la funzione cosmopolita durò) e la piccola politica all’interno, la piccola diplomazia, l’angustia dei programmi ecc., quindi la debolezza di coscienza nazionale che avrebbe domandato una attività audace e di fiducia nelle forze popolari-naziona- li. Finito il periodo della funzione cosmopolita, rimase quello della «piccola politica» all’interno, lo sforzo immane per impedire ogni mutamento radicale. In realtà il «piede di casa», le mani nette ecc. che tanto sono rimproverati alle generazioni dell’Ottocento non sono che la coscienza della fine