Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/331

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(il) se sia possibile creare un «conformismo», un uomo collettivo senza scatenare una certa misura di fanatismo, senza creare dei «tabu», criticamente, insomma, come coscienza di necessità liberamente accettata perché «praticamente» riconosciuta tale, per un calcolo di mezzi e fini da adeguare, ecc. \ $ § (75). Argomenti di cultura. Il dizionario del Reza- sco1. Vi accenna Felice Bernabei nelle Memorie inedite di un archeologo (prima parte pubblicata sulla «Nuova Antologia» del 16 luglio 1933). Il Rezasco (Giulio) fu più volte Segretario Generale della Pubblica Istruzione (cioè sottosegretario). Il Bernabei ne parla un po’ sottogamba come compilatore di un «Vocabolario della Burocrazia» e scrive: «Non so se qualche parte di questo Vocabolario del Rezasco sia stata mai pubblicata». (La redazione della «Nuova Antologia» non ha creduto opportuno annotare) \ Pare che il Rezasco non si occupasse dei suoi doveri burocratici e impiegasse l’orario d'ufficio a compilare il vocabolario3. § ( 76 ). Risorgimento italiano. Recensione del libro di Nello Rosselli su Pisacane pubblicata nella «Nuova Rivista Storica» del 1933 (pp. 156 sgg.) \ Appartiene alla serie delle «interpretazioni» del Risorgimento cosi come il libro del Rosselli. Anche l’autore della recensione (come il Rosselli) non intende come ciò che è mancato nel Risorgimento sia [stato] un fermento «giacobino» nel senso classico della parola e come il Pisacane sia figura altamente interessante perché dei pochi che intese tale assenza, sebbene egli stesso non sia stato «giacobino» cosi come era necessario all’Italia. Si può osservare ancora che lo spauracchio che dominò l’Italia prima del 1859 non fu quello del comuniSmo, ma quello della Rivoluzione francese e del terrore, non fu « panico » di borghesi, ma panico di «proprietari terrieri», e del resto comuniSmo, nella propaganda di Metternich, era semplice- mente la quistione e la riforma agraria.