Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/377

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i88o QUADERNO 16 (xxil) eia nella letteratura di Paolo Valera e della sua «Folla» (ricordare il torinese « amico di Vautrin » della « Folla » ) \ Largo seguito popolaresco ha avuto l'ideologia del «moschettiere» presa dal romanzo del Dumas. Che si abbia un certo pudore a giustificare mentalmente 24 bis le proprie | concezioni coi romanzi di Dumas e di Balzac, s’intende facilmente: perciò le si giustifica col Nietzsche e si ammira Balzac come scrittore d’arte e non come creatore di figure romanzesche del tipo appendice. Ma il nesso reale pare certo culturalmente. Il tipo del «superuomo» è Montecristo, liberato di quel particolare alone di «fatalismo» che è proprio del basso romanticismo e che ( è} ancor più calcato in Athos e in G. Balsamo. Montecristo portato nella politica è certo oltremodo pittoresco: la lotta contro i «nemici personali» del Monte- cristo, ecc. Si può osservare come certi paesi siano rimasti provinciali e arretrati anche in questa sfera in confronto di altri; mentre già Sherlock Holmes è diventato anacronistico per molta Europa, in alcuni paesi si è ancora a Montecristo e a Feni- more Cooper (efr «i selvaggi», «pizzo di ferro», ecc.). Cfr il libro di Mario Praz: La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica (Edizione della Cultura)3: accanto alla ricerca del Praz, sarebbe da fare quest'altra ricerca: del «superuomo» nella letteratura popolare e dei suoi influssi nella vita reale e nei costumi (la piccola borghesia e i piccoli intellettuali sono particolarmente influenzati da tali immagini romanzesche, che sono come il loro «oppio», il loro «paradiso artificiale» in contrasto con la meschinità e le strettezze della loro vita reale immediata): da ciò la fortuna di alcuni motti come: «è meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora», fortuna particolarmente grande in chi è proprio e irrimediabilmente pecora. Quante di queste «pecore» dicono: oh! avessi io il potere anche per un giorno solo ecc.; essere «giustizieri» implacabili è l’aspirazione di chi sente l'influsso di Montecristo. Adolfo Omodeo ha osservato che esiste una specie di «manomorta» culturale, costituita dalla letteratura religiosa, di cui nessuno pare voglia occuparsi, come se non avesse