Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/526

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i934"I935: (risorgimento italiano) 2027 in diversa forma e misura. Come i moderati fossero riusciti nel loro intento di deviare l'attenzione dal nocciolo alla buccia dimostra, tra le tante altre, questa espressione del Guerrazzi in una lettera a uno studente siciliano (pubblicata nel- r« Archivio Storico Siciliano» da Eugenio de Carlo — Carteggio di F. D. Guerrazzi col notaio Francesco Paolo Sardo^ fontana di Riella, riassunto nel «Marzocco» del 29 novembre 1929): «Sia che vuoisi - o dispotismo, o repubblica o che altro — non cerchiamo di dividerci; con questo cardine, caschi il mondo, ritroveremo la via»31. Del resto tutta l'operosità di Mazzini è stata concretamente riassunta nella continua e permanente predicazione dell'unità. A proposito del giacobinismo e del Partito d'Azione un elemento da porre in primo piano è questo: che i giacobini conquistarono con la lotta senza quartiere la loro funzione di partito dirigente; essi in realtà si «imposero» alla borghesia francese, conducendola su una posizione molto più avanzata di quella che i nuclei borghesi primitivamente più forti avrebbero voluto «spontaneamente» occupare e anche molto più avanzata di quella che le premesse storiche dovevano consentire, e per ciò i colpi di ritorno e la funzione di Napoleone I. Questo tratto, caratteristico del giacobinismo (ma prima anche di Cromwell e delle | «teste rotonde») e quindi di tutta la grande rivoluzione, del forzare la situazione (apparentemente) e del creare fatti compiuti irreparabili, cacciando avanti i borghesi a calci nel sedere, da parte di un gruppo di uomini estremamente energici e risoluti, può essere così «schematizzata»: il terzo stato era il meno omogeneo degli stati; aveva una élite intellettuale molto disparata e un gruppo economicamente molto avanzato ma politicamente moderato. Lo sviluppo degli avvenimenti segue un processo dei più interessanti. I rappresentanti del terzo stato inizialmente pongono solo le quistioni che interessano i componenti fisici attuali del gruppo sociale, i loro interessi «corporativi» immediati (corporativi, nel senso tradizionale, di immediati ed egoistici in senso gretto di una determinata categoria): i precursori della rivoluzione sono infatti dei riformatori moderati, che fanno la voce grossa ma in realtà domandano ben poco. A mano a mano si vie