Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/669

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2170 4 QUADERNO 22 (v) stieri il processo di adattamento alla meccanizzazione è più difficile che negli altri. Perché? Perché è difficile raggiungere la massima qualifica professionale, che domanda da parte deiroperaio di «dimenticare» o non riflettere al contenuto intellettuale dello scritto che riproduce, per fissare la sua attenzione solo o alla forma calligrafica delle singole lettere, se amanuense, o per scomporre le frasi in parole « astratte» e queste in lettere-caratteri e rapidamente scegliere i pezzi di piombo nelle caselle, per scomporre non più solo le singole parole, ma gruppi di parole, nel contesto di un discorso, meccanicamente aggruppandoli in sigle stenografiche, per ottenere la rapidità, nel dattilografo ecc. L’interesse del lavoratore per il contenuto intellettuale del testo si misura dai suoi errori, cioè è una deficienza professionale: la sua qualifica è proprio commisurata dal suo disinteressamento intellettuale, cioè dal suo «meccanizzarsi». Il copista medioevale che si interessava al testo, mutava l’ortografia, la morfologia, la sintassi del testo ricopiato, tralasciava periodi interi che non comprendeva, per la sua scarsa cultura, il corso dei pensieri suscitati in lui dall’interesse per il testo lo portava a interpolare glosse e avvertenze; se il suo dialetto o la sua lingua erano diversi da quelli del testo, egli introduceva sfumature alloglottiche; era un cattivo amanuense perché in realtà | « rifaceva » il testo. La lentezza dell’arte scrittoria medioevale spiega molte di queste deficienze: c’era troppo tempo per riflettere e quindi la «meccanizzazione» era più difficile. Il tipografo deve essere molto rapido, deve tenere in continuo movimento le mani e gli occhi e ciò rende più facile la sua meccanizzazione. Ma a pensarci bene, lo sforzo che questi lavoratori devono fare per isolare dal contenuto intellettuale del testo, talvolta molto appassionante (e allora infatti si lavora meno e peggio), la sua simbolizzazione grafica e applicarsi solo a questa, è lo sforzo forse più grande che sia richiesto da un mestiere. Tuttavia esso viene fatto e non ammazza spiritualmente l’uomo. Quando il processo di adattamento è avvenuto, si verifica in realtà che il cervello dell’operaio, invece di mummificarsi, ha raggiunto uno stato di completa libertà. Si è completamente meccanizzato solo il gesto fisico; la memoria del