Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/688

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i934: critica letteraria 2189 zionale, in opposizione ai vecchiumi tradizionali, la retorica e il gesuitismo (Guerrazzi e il padre Bresciani): la «Voce» lottò solo per la divulgazione, in uno strato intermedio, di quella stessa cultura, contro il provincialismo ecc. ecc.: la «Voce» fu un aspetto del crocismo militante, perché volle democratizzare ciò che necessariamente era stato «aristocratico» nel De Sanctis e si era mantenuto «aristocratico» nel Croce. Il De Sanctis doveva formare uno Stato Maggiore culturale, la «Voce» volle estendere agli ufficiali subalterni lo stesso tono di civiltà e perciò ebbe una funzione, lavorò nella sostanza e suscitò correnti artistiche, nel senso che aiutò molti a ritrovare se stessi, suscitò un maggior bisogno di interiorità e di espressione sincera di essa, anche se dal movimento non fu espresso nessun grande artista. (Scritto da Raffaello Ramat nelF«Italia Letteraria» del 4 febbraio 1934: «È stato detto che per la storia della cultura a volte può maggiormente servire lo studio di uno scrittore minore che quello d’un sommo; e in parte è pur vero: perché se in questo — nel sommo — stravince l'individuo, che finisce col non esser più di alcun tempo, e potrebbe darsi il caso - come s’è dato - di attribuire al secolo qualità proprie delPuomo; in quello, nel minore, pur che sia uno spirito attento e autocritico, è dato scorgere i momenti della dialettica di quella particolare cultura con chiarezza maggiore, in quanto non riescono, come nel sommo, a unificarsi») \ Il problema qui accennato trova un riscontro per assurdo neirarticolo di Alfredo Gargiulo Dalla cultura alla letteratura, nelF« Italia Letteraria» del 6 aprile 1930 (sesto capitolo di uno studio panoramico intitolato 1900-19302 che sarà probabilmente raccolto in volume e che occorrerà tener presente per «I nipotini del padre Bresciani»), In questa serie di articoli il Gargiulo mostra il più completo esaurimento intellettuale (uno dei tanti giovani senza «maturità»): egli si è completamente incanagliato nella | banda delP«Italia Letteraria» e nel capitolo citato assume come proprio questo giudizio espresso da G. B. Angioletti nella prefazione alPantologia Scrittori Nuovi compilata da Enrico Falqui ed Elio Vittorini: « Gli scrittori di questa Antolo-