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2i94 1 QUADERNO 23 (vi) nell’originale, può essere capita e rivissuta compiutamente solo da un tedesco (o da chi si è «intedescato»). Dante può essere capito e rivissuto solo da un italiano colto ecc. Una statua di Michelangelo, un brano musicale di Verdi, un balletto russo, un quadro di Raffaello ecc., possono invece essere capiti quasi immediatamente da qualsiasi cittadino del mondo, anche di spiriti non cosmopolitici, anche se non ha superato l’angusta cerchia di una provincia del suo paese. Tuttavia la cosa non è cosi semplice come potrebbe credersi tenendosi alla buccia. L’emozione artistica che un giapponese o un lappone prova dinanzi a una statua di Michelangelo o ascoltando una melodia di Verdi è certo un’emozione artistica (lo stesso giapponese o lappone resterebbe insensibile e sordo se ascoltasse la declamazione di una poesia di Dante, di Goethe, di Shelley o ammirerebbe l’arte del declamatore come tale); tuttavia l’emozione artistica del giapponese o del lappone non sarà della stessa intensità e colore deH’emozione di un italiano medio e tanto meno di un italiano colto. Ciò che significa che accanto o meglio al di sotto dell’espressione di carattere cosmopolitico del linguaggio musicale, pittorico ecc., c’è una più profonda sostanza culturale, più ristretta, più «nazionale-popolare». Non basta: i gradi di questo linguaggio sono diversi; c’è un grado nazionale-popolare8 (e spesso prima di questo un grado pro- vinciale-dialettale-folcloristico), poi il grado di una determinata «civiltà», che può determinarsi empiricamente dalla tradizione religiosa (per esempio cristiana, ma distinta in cattolica, protestante, ortodossa ecc.) e anche, nel mondo moderno, di una determinata «corrente culturale-politica». Durante la guerra, per esempio, un oratore inglese, francese, russo, poteva parlare a un pubblico italiano, nella sua lingua incompresa, delle devastazioni compiute dai tedeschi nel Belgio; se il pubblico simpatizzava con l’oratore,-il pubblico ascoltava attentamente e «seguiva» l’oratore, si può dire che lo «comprendeva». È vero che nell’oratoria non è solo elemento la «parola»: c’è il gesto, il tono della voce ecc., cioè un elemento musicale che comunica il leitmotiv • Nel ms: «popolare» sostituisce «culturale», scritto e poi cancellato