Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/70

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i932'I934: noterelle sul machiavelli 1573 generale statale: se le classi urbane vogliono porre fine al disordine interno e airanarchia esterna devono appoggiarsi sui contadini come massa, costituendo una forza armata sicura e fedele di tipo assolutamente diverso dalle compagnie di ventura \ Si può dire che la concezione essenzialmente politica è così dominante nel Machiavelli che gli fa commettere gli errori di carattere militare: egli pensa specialmente alle fanterie, le cui masse possono essere arruolate con un’azione politica e perciò misconosce il significato dell’artiglieria. Il Russo (nei Prolegomeni a Machiavelli) nota giustamente che l’Arte della guerra integra il Principe \ ma non trae tutte le conclusioni della sua osservazione. Anche nel- YArte della guerra il Machiavelli deve essere considerato come un politico che deve occuparsi di arte militare; il suo unilateralismo (con altre «curiosità» come la teoria della falange, che danno luogo a facili spiritosaggini come quella più diffusa ricavata dal Bandello)5 è dipendente dal fatto che non nella quistione tecnico-militare è il centro del suo interesse e del suo pensiero, ma egli ne tratta solo in quanto è necessario per la sua costruzione politica. Ma non solo Y Arte della guerra deve essere connessa al Principe, sibbene anche le Istorie fiorentine, che devono servire appunto come un’analisi delle condizioni reali italiane ed europee da cui scaturiscono le esigenze immediate contenute nel Principe. Da una concezione del Machiavelli più aderente ai tempi deriva subordinatamente una valutazione più storicistica dei cosi detti «antimachiavellici», o almeno dei più «ingenui» tra essi. Non si tratta, in realtà, di antimachiavellici, ma di politici che esprimono esigenze del tempo loro o di condizioni diverse da quelle che operavano sul Machiavelli; la forma polemica è pura accidentalità letteraria. L’esempio tipico di questi « antimachiavellici » mi pare da ricercare in Jean Bodin (1^30-96) che fu deputato agli Stati Generali di Blois del 1576 e vi fece rifiutare dal Terzo Stato i sussidi domandati per la guerra civile. (Opere del Bodin: Metho- dus ad facilem historiarum cognitionem (1566) dove indica l’influenza del clima sulla forma degli Stati, accenna a un’idea di progresso ecc.; La Republique (1576) dove espri¬