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2230 QUADERNO 23 (vi) romanzo)2. Luciano Gennari (che scrive in lingua francese) \ Non è possibile un confronto tra Patti|vità artistica dei cattolici francesi (e la statura letteraria) e quella degli italiani. Crispolti ha scritto un romanzo di propaganda II Duello \ In realtà, il cattolicismo italiano è sterile nel campo letterario come negli altri campi della cultura (cfr Mis- siroli, Date a Cesare...)5. Maria di Borio (ricordare l’episodio tipico della Di Borio durante la conferenza della indù Arcandamaia sul valore delle religioni ecc.)6. Gruppo fiorentino del «Frontespizio» 7, guidato dal Papini, svolge una attività letterario-cattolica estremista, ciò che è una riprova dell’indifferentismo dello strato intellettuale per la concezione religiosa. Cfr Quaderno 3 (xx), p. 18 bis. § {36). Criteri metodici. Sarebbe assurdo pretendere che ogni anno o anche ogni dieci anni, la letteratura di un paese produca un Promessi Sposi o un Sepolcri ecc. Appunto perciò l’attività critica normale non può non avere prevalentemente carattere «culturale» ed essere una critica di «tendenze» a meno di diventare un continuo massacro. E in questo caso, come scegliere l’opera da massacrare, lo scrittore da dimostrare estraneo all’arte? Pare questo un problema trascurabile e invece, a rifletterci dal punto di vista dell’organizzazione moderna della vita culturale, è fondamentale. Una attività critica che fosse permanentemente negativa, fatta di stroncature, di dimostrazioni che si tratta di «non poesia» e non di «poesia», diventerebbe stucchevole e rivoltante: la «scelta» sembrerebbe una caccia all’uomo, oppure potrebbe essere ritenuta «casuale» e quindi irrilevante. Pare certo che l’attività critica debba sempre avere un aspetto positivo, nel senso che debba mettere in rilievo, nell’opera presa in esame, un valore positivo, che se non può essere artistico, può essere culturale e allora non tanto varrà il singolo libro — salvo casi eccezionali — quanto i gruppi di lavori messi in serie per tendenza culturale. Sulla scelta: | il criterio più semplice, oltre l’intuizione del critico e Pesame sistematico di tutta la letteratura, lavoro co¬