Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/79

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1^82 QUADERNO 13 (XXX) a in confronto al vecchio e in confronto al nuovissimo. Inoltre, col 1870-71, perde efficacia l’insieme di principii di strategia e tattica politica nati praticamente nel 178Q e sviluppati ideologicamente intorno al 48 (quelli che si riassumono '"nella formula della « rivoluzione permanente » : sarebbe interessante studiare quanto di tale formula è passata nella strategia mazziniana — per es. per l’insurrezione di Milano del 1853 — e se è avvenuto consapevolmente o meno).JJiì_ elemento [ che mostra la giustezza di questo punto di vista è il fatto che gli storicrnon sono per nulla concordi (ecTè impossibile che lo siano) nel fissare i limiti di quel"gruppo di avvenimenti che costituisce là rivoluzione" francese. Per- alcuni (per es. il Salvemihij7 la rivoluzione è compiuta a Valmy: la Francia ha creato un nuovo Stato e ha saputo organizzare la forza politico-militare che ne afferma e ne difende la sovranità territoriale. Per altri la Rivoluzione continua fino al Termidoro, an7t essi parlano di più rivoluzioni (il 10 agosto sarebbe una rivoluzione a sé ecc.; cfr la Rivoluzione francese di A. Mathiez nella collezione Colini. 11 mò- .0 di interpretare il Termidoro e l’opera di Napoleone offre le più aspre contradizioni: si tratta di rivoluzione o di controrivoluzione? ecc. Per altri la storia della Rivoluzione con- tinua fino al 1830, 18^8, 1870 e persino fino alla guerra mondiale del 191 In tutti questi mo^i di vedere c’è una parte di verità. Realmente le contraddizioni interne della struttura sociale francese che si sviluppano dopo il 1789 trovano una loro relativa composizione solo con la terza repubblica e la Francia ha 60 anni di vita politica equilibrata dopo 80 anni di ri- volgimenti a ondate sempre più lunghe: 89-94-99-1804- 1815-1830-1848-1870. È appunto lo studio di queste «ondate» a diversa oscillazione che permette di ricostruire i rapporti tra struttura e superstruttura da una parte e dall’altra tra lo svolgersi del movimento organico e quello del movimento di congiuntura della struttura. Si può dire intanto che la mediazione dialettica tra i due principii metodologici enunziati all’inizio di questa nota si può trovare nella formula politico-storica di rivoluzione permanente. Un aspetto dello stesso problema è la quistione cosi detta