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2326 QUADERNO 28 (ili) brare, stampare a sue spese libri e libroni, niente di strano: esistono sempre gli scopritori del moto perpetuo e i parroci che stampano continuazioni della Gerusalemme Liberata. Ma che egli sia diventato un pilastro della cultura, un «maestro», e che abbia trovato «spontaneamente» un grandissimo pubblico, ecco ciò che fa riflettere sulla debolezza, an- 7 che in tempi normali, degli argini critici che pur | esistevano: è da pensare come, in tempi anormali, di passioni scatenate, sia facile a dei Loria, appoggiati da forze interessate, di traboccare da ogni argine e di impaludare per decenni un ambiente di civiltà intellettuale ancora debole e gracile. Solo oggi (1935), dopo le manifestazioni di brutalità e d'ignominia inaudita della «cultura» tedesca dominata dal- Thitlerismo, qualche intellettuale si è accorto di quanto fosse fragile la civiltà moderna — in tutte le sue espressioni contradditorie, ma necessarie nella loro contraddizione - che aveva preso le mosse dal primo rinascimento (dopo il Mille) e si era imposta come dominante attraverso la Rivoluzione francese e il movimento d’idee conosciuto come «filosofia classica tedesca» e come «economia classica inglese». Perciò la critica appassionata di intellettuali come Giorgio Sorel, come Spengler ecc., che riempiono la vita culturale di gas asfissianti e sterilizzanti. Cfr Quaderno 1 (xvi), pp. 12 bis -14 bis. % § (2). Col Loria occorre esaminare Enrico Ferri e Lum- broso. Arturo Labriola. Lo stesso Turati potrebbe dare una certa messe di osservazioni e aneddoti \ Luzzati, in altro campo, è da vedere. Guglielmo Ferrerò2. Corrado Barba- gallo (nel Barbagallo le manifestazioni «loriane» sono forse più occasionali ed episodiche: pure il suo scritto sul capitalismo antico pubblicato nella «Nuova Rivista Storica» del 1929 è estremamente sintomatico; con la postilla un pò* comica che segue all’articolo del prof. G. Sanna)3. Molti documenti del « lorianesimo » in senso largo si possono trovare nella «Critica», nella «Voce» e nell’*Unità» fiorentina, Cfr Quaderno 1 (xvi), p. 14 bis.