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2328 QUADERNO 28 (ili) Si potrebbe fare un’introduzione generale alla rassegna, per dimostrare come Loria non sia una eccezione, nel suo campo, ma si tratti di un fenomeno generale di deterioramento culturale, che forse ha avuto la tumefazione più vistosa nel campo «sociologico». Così sono da ricordare Tommaso Sillani e la sua «casa dei parti», la «gomma di Vallombrosa» | di Filippo Carli, del quale è notevole anche un grande articolo della «Perseveranza» (del 1918-1919) sul prossimo trionfo della navigazione a vela su quella a vapore1; la letteratura economica dei protezionisti vecchia covata è piena di tali preziosità, che hanno avuto molti continuatori anche in tempi più vicini, come si può vedere negli scritti del Belluzzo sulle possibili ricchezze nascoste nelle montagne italiane2 e sullo scatenamento di scempiaggini che ha provocato la prima campagna per il ruralismo e l’ar- tigianato. Questi elementi generici e vagabondi del «lorianismo» potrebbero servire per rendere piacevole Pargomento. Si potrebbe ricordare come caso limite e assurdo perché già appartenente alla tecnica clinica-patologica, la candidatura del Lenzi al IV collegio di Torino nel 1914, con Y« aereo cigno», il «filopresentaneismo» e la proposta di radere le montagne italiane, ingombranti, per trasportarne il materiale in Libia e fertilizzare così il deserto3 (mi pare però che anche il Kropotkin, nella Lotta per il pane, proponga di macinare i sassi per rendere più ampia l’area coltivabile) \ Il caso del Lumbroso è molto interessante, perché suo padre (Giacomo)5 era un erudito di gran marca; ma la metodologia dell’erudizione (e la serietà scientifica), a quanto pa* re non si trasmette per generazione e neppure per il contatto intellettuale il più assiduo. C’è da domandarsi, nel caso Lumbroso, come i suoi due ponderosi volumi sulle Origini diplomatiche e politiche della guerra6 abbiano potuto essere accolti nella Collezione Gatti: là responsabilità del sistema è qui evidente. Così per Loria e la «Riforma Sociale», per L. Luzzatti7 e il «Corriere della Sera» (a proposito del Luzzatti è da ricordare il caso del «fioretto» di S. Francesco, pubblicato | come inedito dal «Corriere» - del 1913, mi pare8, o prima — con un commento economico spassosis¬