Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, III.djvu/92

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i932'I934: noterelle sul machiavelli 1595 essere l’attività politica uno stato permanente di esasperazione passionale e di spasimo; proprio la politica francese è presentata come una «razionalità» sistematica e coerente, cioè depurata di ogni elemento passionale ecc. Nella sua forma più diffusa di superstizione economisti- ca, la filosofia della praxis perde una gran parte della sua espansività culturale nella sfera superiore del gruppo intellettuale, per quanta ne acquista tra le masse popolari | e tra gli intellettuali di mezza tacca, che non intendono affaticarsi il cervello ma vogliono apparire furbissimi ecc. Come scrisse Engels, fa molto comodo a molti credere di poter avere, a poco prezzo e con nessuna fatica, in saccoccia, tutta la storia e tutta la sapienza politica e filosofica concentrata in qualche formuletta u. Avendo dimenticato che la tesi secondo cui gli uomini acquistano coscienza dei conflitti fonda- mentali nel terreno delle ideologie non è di carattere psicologico o moralistico, ma ha un carattere organico gnoseologico, si è creata la forma mentis di considerare la politica e quindi la storia come un continuo marché de dupes, un gioco di illusionismi e di prestidigitazione. L’attività «critica» si è ridotta a svelare trucchi, a suscitare scandali, a fare i conti in tasca agli uomini rappresentativi. . Si è cosi dimenticato che essendo o presumendo di essere anche P« economismo » un canone obbiettivo di interpretazione (obbiettivo-scientifico), la ricerca nel senso degli interessi immediati dovrebbe esser valida per tutti gli aspetti della storia, per gli uomini che rappresentano la «tesi» come per quelli che rappresentano l’« antitesi». Si è dimenticato inoltre un'altra proposizione della filosofia della praxis: quella che le « credenze popolari » o le credenze del tipo delle credenze popolari hanno la validità delle forze materiali I2. Gli errori di interpretazione nel senso delle ricerche degli interessi «sordidamente giudaici» sono stati talvolta grossolani e comici e hanno cosi reagito negativamente sul prestigio della dottrina originaria. Occorre perciò combattere Teconomismo non solo nella teoria della storiografia, ma anche e specialmente nella teoria e nella pratica politica. In questo campo la lotta può e deve essere condotta svilup¬