Pagina:Grew - Lo sviluppo di un pianeta, 1914.djvu/128

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to6 Lo sviluppo di un pianeta Terra costrutta su questi principi ci si presenta come una Terra in cui, quando la temperatura del globo gazeo-liquefatto fu sufficientemente scemata al centro, ebbe luogo ivi la solidificazione delle roccie fuse ; ed in cui una consimile solidificazione ebbe luogo a profondità minori successivamente, via via che vi erano raggiunte temperature convenienti ed ancora più basse. Una conseguenza della massima importanza, circa questa veduta, se essa fosse quella vera, sarebbe che il raffreddamento ed il ristringimento avrebbero azione sulla parte interna profonda della Terra, poiché si suppone che l’alto calore centrale debba trasmettersi continuamente dall’interno verso la superfìcie esterna. Quindi invece di una zona restringentesi e contraentesi di qualche 200 miglia di profondità (Km. 320 circa), noi avremmo una fascia di raffreddamento e di ristringimento forse di 2000 miglia (3200 Km.) e forse anche di più, di spessore. Parte III. Distribuzione di calore. Facciamo adesso ritorno alla distribuzione teorica del calore nell’interno della Terra colla presunzione che la Terra s’accresca per la continua addizione di planetismari al suo nocciolo centrale. Il calore in questo caso s’eleverebbe secondo che il numero crescente di addizioni al nocciolo avesse cagionato compressione al centro. Altrettanto quanto durasse la compressione il calore continuerebbe ad elevarsi al centro — per altrettanto tempo cioè, per quanto il calore che sarebbe generato dalla compressione fosse più grande di quello che sarebbe perduto col trasmettersi all’infuori attraverso alla superficie. Il calore si trasmette molto lentamente attraverso le roccie, cosicché noi possiamo