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368 Lo sviluppo di un pianeta senza intermediarii con altri gruppi. Per citare le vigorose parole di Darwin, « per quanto ci sia dato di giudicarne, è un mistero abbominevole lo sviluppo rapido di tutte le piante più alte, entro i tempi geologici recenti». Egli pensava che lo sviluppo avrebbe potuto forse proseguire lentamente in qualche isolato e perduto continente — l’Antartica di Suess: ma sebbene l’idea di un’invasione di Angiospermi sia stata fatta rinascere, non vi è prova evidente per sostenerla (i). La luce è venuta da un altro lato. In tutte le roccie Mesozoiche più antiche, le cicadi furono quasi altrettanto predominanti quanto gli alberi di oggidì. La massima parte di esse rassomigliano alle cicadi dei giorni nostri eccetto che da un sol punto. La fruttificazione non è la stessa. Le antiche cicadi avevano un apparecchio di organi riproduttori di gran lunga più elaborato di quanto non l’abbiano le discendenti loro. Le cicadi predominanti del Mesozoico erano le Bennettiteoe. Esse sono simili alle cicadi cresciute a stento in tempi posteriori, ma avevano questa loro struttura riproduttiva elaborata, ed esibivano numerosi frutti laterali simili a grosse gemme sui loro steli presso alle basi delle foglie. Per molti anni Wieland è andato lavorando sui fossili provenienti dai giacimenti Mesozoici del Maryland, Dakota e Wyoming (2), col risultato che questi frutti curiosi sono ora considerati quali parenti prossimi dei fiori delle Angiospermi. (1) F. W. A. Miquei (traduzione in inglese nel « Journal of Botany », 1869, pag. 101) suggerì che l’avvento di insetti succhiatori, abbia favorito lo sviluppo di piante fiorenti. La stessa supposizione fu fatta da Laporta, al quale Darwin scrisse nel 1877 approvando la detta ipotesi (Darwin, « Life and Letters », IV, pag. 285). Del rivestirsi di vegetazione di un’isola si è avuto testimonianza in questi ultimi anni nel caso del Krakatoa. (2) G. R. Wieland, « American Fossil Cycads », Carnegie Isti- tution, Washington, 1906.