Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/142

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trovata la cagion che pria sospesi

gli ebbe a tener nel sacro ufficio infausto;
onde subitamente il sacerdote
al ministro maggior, Nicandro, impose
che sen gisse col Satiro e cattivi
conducesse ammendue gli amanti al tempio.
Ond’egli, accompagnato
da tutto il nostro coro
de’ ministri minori,
per quella via che ’l Satiro avea mostra,
tenebrosa ed obliqua,
si condusse ne l’antro.
La giovane infelice,
forse da lo splendor de le facelle
d’improvviso assalita e spaventata,
uscendo fuor d’una riposta cava
eh’è nel mezzo de l’antro,
si provò di fuggir, come cred’io,
verso cotesta uscita, che fu dianzi
dal Satiro malvagio,
com’e’ ci disse, chiusa.
Coro. Ed egli, intanto, che facea?
Ergasto. Partissi,
subito che ’l sentiero
ebbe scorto a Nicandro.
Non si può dir, fratelli,
quanto rimase ognuno
stupefatto ed attonito, vedendo
che quella era la figlia
di Titiro, la quale
non fu si tosto presa,
che subito v’accorsc,
ma non saprei giá dirvi onde s’uscisse,
l’animoso Mirtillo,
e per ferir Nicandro,
il dardo ond’era armato.