Pagina:Guarini, Battista – Il Pastor fido e il Compendio della poesia tragicomica, 1914 – BEIC 1841856.djvu/205

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O Montano, ove se’? torna in te stesso.

Come a te solo è de la mente uscito
l’oracolo famoso?
li fortunato oracolo, nel core
di tutta Arcadia impresso?
Come, col lampeggiar ch’oggi ti mostra •
inaspettatamente il caro figlio,
non senti il tuon de la celeste voce?
«Non avrá prima fin quel che v’offende
che duo semi del ciel congiunga Amore»...
Scaturiscon dal core
lagrime di dolcezza in tanta copia,
ch’io non posso parlar. «Non avrá prima...
non avrá prima fin quel che v’offende,
che duo semi del ciel congiunga Amore,
e di donna infedel l’antico errore
l’alta pietá d’un pastor fido ammende».
Or dimmi tu, Montani questo pastore,
di cui si parla e che dovea morire,
non è seme del ciel, s’è di te nato?
non è seme del cielo anco Amarilli?
e chi gli ha insieme avvinti altro che Amore?
Silvio fu dai parenti e fu per forza
con Amarilli in matrimonio stretto;
ed è tanto lontan che gli strignesse
nodo amoroso, quanto
l’aver in odio è da l’amar lontano.
Ma, s’esamini il resto, apertamente
vedrai che di Mirtillo ha solo inteso
la fatai voce. E qual si vide mai,
dopo il caso d’Aminta,
fede d’amor, che s’agguagliasse a questa?
Chi ha voluto mai per la sua donna,
dopo il fedele Aminta,
morir, se non Mirtillo?
Questa è l’alta pietá del pastor fido,