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ai quali mi chiamava la mia propensione naturale, sicchè, senza superbia, io posso, con solerzia e sveltezza pari, condurre di fronte quattro aziende o sei, tra loro svariatissinie, come sarebbe a dire bonificamento di terre, direzione di banche, di case di commercio, d’industrie agricole e commerciali, setifici, miniere, e via discorrendo. Impertanto il mio arrotarmi pari al vostro, il fine diverso; e se non temessi di recarvi dispiacere, io vorrei sostenervi come le mie fatiche sieno più generose o più utili delle vostre.

— Davvero?

— Ne dubitate? Ebbene, io ve lo dimostro. Quando voi alla vostra premura di radunare facoltà diceste: basta, ditemi un po’ a chi pensaste voi? Alla vostra persona, e non oltre: ora io all’opposto mi occupo dei figli, e dei figli dei miei figli; difatti la roba vostra non credo, e non è sufficiente per la famiglia uscita da Marcello e da Isabella, per mantenerla nel grado in cui l’avete messa voi. E poi la opera mia torna non pure vantaggiosa alla famiglia, ma approfitta altresì allo universale.

Orazio buono uomo era, ma risentito alquanto, ed ab antiquo i sassi chiamava sassi e pane il pane, onde rendendo artatamente blanda la voce soggiunse:

— Ecco, se voi non aveste peggiorato Marcello di un cento di mila lire, e vi compiaceste pagare