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Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore I.djvu/57

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prolegomeni 35


quella di guastare e lasciarsi guastare per vivere: stendere la manca alla elemosina per atteggiare la destra al comando. Allorchè venne meno la forza, il principe è costretto ad usare la blandizie; di adulato farsi adulatore: e se Giove un dì si mostrava pei doni projjizio, oggi a sua posta Giove ha da tenersi co’ doni bene edificati gli Dei minori. Si maravigliano dell’armonia nella quale si accordano Governo costituzionale e Banche di credito, e sembra strano, imperciocchè arieggino fra loro come fratello e sorelle. Di qua, di là si traffica, si cambia e si merca, si sciolgono e stringono affari, si fa faccende, distinte è vero, ma senza nè anco volerlo, talvolta si avviticchiano alle gambe della gente dabbene, sicchè dalla Banca sdrucciolano nel Parlamento e dal Parlamento nella Banca. Presidio dei Governi le Banche, e poichè le Banche si compongono co’ sussidi dei privati, sembra ufficio di ottimo cittadino sovvenirle, onde sovvengano; nè sa vedersi la ragione per cui abbia a gridarsi la croce addosso al legislatore, che vi piglia parte. O che la Banca forse è una di quelle case, donde Pompeo uscendo di soppiatto sentì dirsi da Catone: «Tu dovevi vergognarti quando ci entrasti, non ora che n’esci»? Nemici dei legislatori banchieri tutti coloro cui mancò il potere, o l’arte per essere accolti nel concilio di cotesti semidei.

Che se alle monarchie vennero meno le cause di