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38 il secolo che muore


Le monarchie divorano troppo: sembra che la infermità alla quale vanno più che alle altre soggette sia la bulima: ora mentre da tempi rimotissimi eroi e semidei si perigliarono tanto laudabilmente a purgare la terra dai Lestrigoni e dai Ciclopi, come il secolo nostro sopporterà un uomo che consuma la sostanza di diecimila? Gli antichi predicarono e il Gioberti confermò essere i re animali carnivori.

Occorrono nel mondo instituzioni affatto pari agli archi fabbricati co’ mattoni senza calcina, donde levando un mattone tutto l’arco si scompagina per tracollare; le monarchie fra queste; finchè si credeva emanassero da Dio, non ci era da ripetere: correva l’obbligo di venerarle in tutto e per tutto come articoli di fede; e la fede è la ragione (lo ha detto il papa anche ieri); ma ai dì nostri, che i cervelli ricusando ogni imbeccata pretendono ragionare a modo loro, sembra presunzione, anzi insolenza, che liberi cuori ed intelletti arguti ti si sottomettano, non perchè tu prevalga per magnanimi sensi, o per sapere, bensì perchè il caso ti fece nascere da una madre piuttostochè da un’altra (non ho accennato a padre, per attenermi al certo). Un giorno sostennero necessaria la eredità del trono per fuggire le contese sanguinose fra i concorrenti al principato, e fu vero; ma ai tempi nostri non abbiamo veduto che nei governi popo-