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72 | il secolo che muore |
innocenti? E bada, tu corri il rischio che alle tue parole neghino fede; e dopo tanta fatica per procurarti il loro affetto ti piglino in odio libera nos Domine.
L’altro pensiero nell’orecchio sinistro gli ronzava: — nota bene, che se tu respingerai la proposta benevola senza addurre motivo alcuno, ti giudicheranno a ragione cervellino, zotico, e peggio. Diranno che hai aspettato sul chiudere bottega a buttare sul mercato questi fondacci di magazzino, questa merce avariata. Su, Orazio, da bravo, dacchè tu sei prossimo al laus Deo del tuo libro mortale, e non lo nascondi a te stesso, chiudi gli occhi, butta giù anco questo, e non isconciarti sul più bello le uova nel paniere. Ricorda come il tuo Signore, il quale vedo le azioni più riposte dell’uomo, e legge gli arcani del cuore, te ne ricompenserà; sì, Orazio, credi ch’ei te ne ricompenserà. Tienti fermo a questa fede: alla svolta si provano i barberi!
Orazio prese bravamente la penna, e segnava, ma la mano tremando gli negò l’ufficio, sicchè lasciò cascare sopra il foglio uno scorbio, e subito dopo la penna scivolandogli dalle dita lo imbrattava con una seconda macchia più grossa della prima; non ci fu verso potere scrivere più innanzi, e ormai la lettera concia a quel modo non poteva andare, quindi deliberarono ricopiarla. Intanto tutti dintorno allo zio Orazio a domandargli se si sen-