Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore II.djvu/288

Da Wikisource.
290 il secolo che muore


lizie, solite a camminare pei traghetti, tira innanzi per le vie maestre: pertanto costoro giunsero a salvamento in Arcangelo, dove rizzarono su rivendita di acquavite e furono principali avventori, finchè vissero, della propria bottega.

— Ma la giustizia divina? Dica su della giustizia celeste.

— Della provvidenza, via? Oh, ecco: questa li seguitò un pezzo, ma siccome a mano a mano che s’inoltrava per coteste contrade boreali, sentiva per colpa del freddo gelarsi le membra, si fermò a Pietroburgo, e quivi mentre attende a curarsi i pedignoni la raggiunsero corrieri di Francia e di Prussia, con ordine fulminante di tornarsene indietro; volersi ad ogni modo rompere la guerra, nè i popoli potersi capacitare che senza permesso della divina provvidenza fosse lecito a loro di porre la mano ai ferri per tagliarsi la gola; avrebbe trovato rifatto il letto e spazzate le chiese, accesi i moccoli, gonfi i mantici degli organi, sul turibolo gl’incensi. La provvidenza fece spallucce e significò ai corrieri che la lasciassero in pace; ma gli impronti le susurrarono dentro gli orecchi ci pensasse due volte, però che essi avevano commissione di condurla coi gendarmi. «Co’ gendarmi! ella esclamò; e quale giurisdizione hanno su me i gendarmi? Se presumono ammanettarmi i gendarmi luterani della Prussia, io sono la provvidenza cattolica; se i gen-