Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore II.djvu/345

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Arria, perchè pagano, e un giorno di femmina, senza dubbio adesso nello inferno, per essersi ammazzata con le proprie mani, volendo dare coraggio al suo marito per fare lo stesso, mentre quello di Maria Crocifìssa mi mette in certa guisa a parte della passione del nostro divino Redentore.»

«Secondo P. S. Nella divina esaltazione della mia mente mi sono sentita capace d’improvvisare un’inno sacro, e ve lo mando: voi argomenterete da questo la forza mirabile della potenza di Dio, che di punto in bianco m’invade di furore poetico, com’egli costumò già

col rapito di Patmo evangelista,


e come un giorno delegò virtù al legislatore ebreo di fare scaturire con un colpo di bacchetta la sorgente dell’acqua dalla dura roccia.»

Difatti, compiepati dentro la lettera, occorrevano versi da fare morire di colica tutte le nove Muse, ed Apollo per giunta.

Il dottore li lesse, e nel restituirli alla Isabella, con un tale suo ghigno alla trista favellò:

— Conosco queste ricette gesuitiche, bocconcini di arsenico confettati nella scialappa; ebbene, avanti, che sono impaziente di sentire la fine.

— Povera me! Frenai l’impeto della passione, e più umilmente che per me si potesse, soggiunsi: — Signora priora, ella mi dà una lettera, mentre io sono venuta qui per ripigliarmi la figlia, e la