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profitto delle anime del purgatorio.... Del purgatorio! esclamai io maravigliata, ed ella: Già, per lo appunto così, perchè voi avete a sapere che i preti non vendono solo uffizi e tridui, messe e novene, mortori e indulgenze e via discorrendo, tutte cose di propria manifattura, sibbene ancora le comunioni e le orazioni delle loro penitenti, buscandoci su la senseria, la quale supera sempre il prezzo della merce. Avendomi la buona donna istruita del modo col quale io dovessi comportarmi, e dettomi il luogo dove per certo mi sarebbe occorsa la marchesa, mi condussi la mattina per tempo alla chiesa di S. X.

Secondo la descrizione che io ne aveva, non penai troppo a rinvenirla: ella stava genuflessa sul pavimento co’ gomiti appoggiati al paglietta della seggiola e le mani giunte dirizzate come una lancia verso il cielo per di sopra al capo, coperto fino al naso di fittissimo velo: la veste era di raso nero sbiadito, per vetustà pendente al colore che le nostre donne chiamano di piattola; di trine un profluvio, ma logore anch’esse e rammendate: ruine d’imperi! Adagio adagio me le feci allato, e la udii gorgogliare avemmarie e paternostri come pentola che spicchi il bollore; mentre io stava tra il sì e il no di volgerle la parola, ecco uscire dalla sagrestia un garzonaccio col muso di faina, i capelli stesi per le guancie come foglie di canna, e due