Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
74 | il secolo che muore |
da me; giuoco che tra otto giorni o dieci ella vi torna in fiore, più che non sia mai stata. Adesso poi bisogna che riposi: vedete come la si sforza a tenere gli occhi aperti; andate a dormire, a passeggiare: a rivederci a pranzo.
Filippo si china, e, preso un lembo della vesta alla baronessa, glielo bacia dicendo:
— Signora, voi siete una santa...
E Curio, con quel suo fare avventato, lo interromice, esclamando:
— Non ci è bisogno di stupirne; qui in Brescia tutte le donne sono così...
— Non tutte, adulatore, non tutte, riprese la baronessa sorridendo, però non nego, la massima parte.
— E adesso che facciamo?
— A parer mio, il meglio sarà andarcene a dormire, rispose Curio; se non che subito dandosi un picchio al capo esclamò:
— Ignorante che sono! E il povero maggiore mi era già uscito di mente! Addio, Filippo, addio; va’ a dormire, che a me tocca andare fino allo spedale a rivedere il maggiore; un bravo uomo, sai? Credendo egli perduta la guerra, si era dato alla disperazione; io gli ho promesso portargli notizie