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144 | il secolo che muore |
fondi, in brevissimo tempo salito in fama di avvocato principe.
— Ebbene?
— Mi ci sono messo d’intorno, mosso dallo zelo pel governo della E. V., e dai dai, io l’ho frollato, persuadendolo a portare al suo servizio negli uffici così giudiziari, come politici, ed anche amministrativi la sua molta capacità: ond’io la conforto a non lasciarsi scappare di mano questa starna; ch’io so che in qualunque maniera me l’accomodi, o arrosto o in salsa, la proverà una delizia.
— Per amore di Dio, signor presidente, non me lo conduca davanti, perchè, veda, dopo le informazioni che me ne ha dato, il suo genero corre rischio ch’io me lo mangi vivo vivo.
Risero ambedue, ma di un riso di qualità diversa; di subito però il ministro rimettendosi al serio, soggiunse:
— Io non credo niente a questo magnifico acquisto: il suo signor genero ha proceduto sempre ostile alla monarchia in modo scandaloso; anche ieri ostentava sensi esaltati di repubblica... e credo anco un tantino di comunismo; egli capo di tutte le combriccole, egli promotore di comizi popoleschi... non mancano neppure prove ch’egli abbia fatto parte di una congiura contro la sicurezza dello Stato...