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238 il secolo che muore


un dì l’arcangiolo Raffaelle a sanare Tobia dalla cecità, ora spedisse quale è fra gli angioli suoi il più. pietoso a lenire il cuore del padre e della moglie; e i suoi persecutori giudicasse non secondo la sua giustizia, ma si secondo la sua misericordia. E il povero Zaccaria si addormentò contento nel seno di Abramo.

A me parve questo pietosissimo caso, e pur chi sa quanto gli daranno la baiata gli odierni materialisti; si servano; pure mi sia concesso domandare se Zaccaria sarebbe morto con quella pace, se persuaso che mota nacque, mota un po’ meglio organizzata visse, per morire poi mota come prima; e che veruno ente nell’universo intendeva le sue novissime preci; e che da nessun lato una stilla di consolazione sarebbe piovuta su i capi desolati dei carissimi suoi. Invece di rapire all’uomo i dolci sogni ond’egli muore in pace, industriatevi, o voi che sapete, a liberarlo dalle atroci realtà che lo fanno vivere trangosciato.

Da questa morte derivarono conseguenze tutte dannose ai malcapitati compagni di Zaccaria; la fine di lui appresero universalmente come prova della coscienza di colpa per se e per gli altri; Fabrizio sent+ darsi un picchio sul capo, per la quale cosa smarrì di un tratto la vista, dopo cinque giorni sei la ricuperò, ma inchiostro, carta, scritto e tutto insomma gli apparve colore di sangue più o