Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore III.djvu/352

Da Wikisource.
350 il secolo che muore


della sua paura di cascare in mano alla giustizia, e finalmente della sua disperazione; calcherai sopra il suo proponimento di ammazzarsi, e tu pure, per l’amore grande che gli porti e per lo stato in cui il tuo mal passo ti ha ridotta, avere risoluto tenergli compagnia nella morte come già gliela tenesti in vita; questa lettera nuova riporrò nella busta dell’antica, procurando che la data della marca postale corrisponda a quella della lettera, e bisognerà pure che ci abbiano fede, e chi gliela nega provi il contrario.

Nè queste sparvierate femmine sperimentarono le Provvidenze loro inani, imperciocchè appena giunte a Milano ecco entrare loro in casa un topo insinuante e rodente, cioè il questore, ovvero il cancelliere criminale... insomma uno di quelli che vanno attorno per città e per ville a raccattare gli escrementi che si lascia dietro il delitto, per portarli al tribunale a concimarvi la giustizia.

Le donne sonavano accordate più dell’arpa del re Davidde: spedirono persona svelta a Como per pigliare odore delle cose, e trovarono che le informazioni corrispondevano a capello; però da questa parte giudicarono spediente interrompere i lavori di ricerca, almeno per ora.

Seguitando un altro filone, il tribunale prese a instituire indagini sottilissime su i libri delle ragioni Omobono Boncompagni e C, e Omobono Onesti, e