Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore III.djvu/434

Da Wikisource.
432 il secolo che muore


rovista, rifrusta, metti sottosopra ogni cosa, e trova tra biglietti grandi e piccoli otto bellissime mila lire, che ripose dentro un abitino della Madonna del Rosario fatto a modo di tasca, che portava appeso al collo.

Ciò fatto, da capo il prete, improntissimo come un prete, aggiunge: Se avete altri oggetti di oro o di argento non vi lasciate scappare la bella occasione di fare un magnifico affare, voi li mettereste a cambio in paradiso alla ragione del mille per uno.

Ma essendo venuta meno nella donna la balìa di assentire, ella tacque; ond’egli conchiuse: chi tace acconsente, e continuò ad arraffare: da prima prese una stoppiniera di argento, poi un cucchiaio e un campanello, il quale per sospetto che squillasse agguantò pel battaglio, e insinuò nelle tasche dei calzoni; avendo visto poi a capo del letto un angiolino con la piletta nella mano sinistra e l’aspersorio nella dritta, tutto bene inteso di argento, così gli rivolse la parola: Creatura celeste, tu hai finito il tuo compito, e qui adesso tu stai come lo imbuto dopo la vendemmia. Levando le ciglia in su ecco occorrergli una lampada di argento appesa davanti alla immagine della Madonna, ed un crocifisso della medesima materia inchiodato sopra una croce di ebano... vero patibolo di lusso, e mormorò: dove trovi la ragione medesima di giudicare, tu pronunzia la medesima sentenza; e così brontolando tira