Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore III.djvu/437

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capitolo xix. 435


che il crocifisso è un sogno? I numeri non si hanno da rilevare dai sogni, bensì da casi che sono cascati veramente sotto occhi aperti. A monte il libro dei sogni, miriamo un po’ in altri libri quanto fo Venere, Amore e... — Lei svagella, signora Girolama, sarebbero quattrini buttati nel Naviglio; o che non sa che la Fortuna si è fatta cristiana? Ella si recherebbe a scrupolo di bazzicare con quei figuri degli Dei dell’antichità, che in fine dei conti erano tanti demoni. — Che la Fortuna sia stata battezzata in duomo, io non l’ho sentito mai dire; ci crederò se mi porta le fedi. Intanto veda qua, dei giorni della settimana cinque sono consacrati da lei ai demoni: lunedi a Diana, martedì a Marte, mercoledì a Mercurio, giovedì a Giove, venerdì a Venere, che non sempre per lei fu il diavolo; il sabato al Dio degli ebrei; la domenica sola al nostro Signore. O sa che cosa ho da dirle, signora Paola? — Che cosa, signora Girolama? — Che i suoi discorsi mi puzzano di zolfo. — E i suoi di scemo.

Si separarono: ognuna giocò da se; persero tutte; una ne rovesciò la colpa su l’altra: unione acre nelle vecchie la devozione; si potrebbe definire la pellagra dell’anima.

Il curato, affrettando il passo, è giunto senza intoppo fino alla sala d’ingresso, ma qui fu che mi cascò l’asino; egli vide schierarglisi centra in acie ordinata Egeo, il questore suo amico e due guardie di pubblica sicurezza. Il questore, senza tanti am-