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per anima; non rifiniva mai di raccomandare al curato, badasse bene che la ripartizione si facesse giusta; ogni avanzo si applicasse sempre all’anima del povero innocente. Ricordare Omobono non si attentava; solo, in extremis ebbe il coraggio di susurrarne il nome nell’orecchio al prete.

— E soprattutto, egli disse, vi raccomando Omobono, anche prima di me.

Le quali parole fornirono argomento al prete, ogni volta in seguito gli veniva fatto favellare di lui, di uscir fuori con questa scappata:

— S’egli si fosse trovato alla passione di Gesù Cristo, poteva darsi il caso ch’egli ci presentasse la parte del buon ladrone.

E per rendere a tutti la dovuta giustizia, il curato non bruciò il pagliaccio' a quelle anime poverine, imperciocchè se si mostrava scarso con esse a uffizi e a esposizioni, di messe ne spedì loro a bizzeffe, tutte asciutte e ben condizionate, uscite dalla sua fabbrica, e per maggiore precauzione celebrate tutte da lui.

Ancora eresse un monumento a Egeo, di marmo di Carrara, però ravaccìone; e, come stato un dì professore di rettorica, di sua mano (doveva dir tosta, ma io so ch’ella non ci ebbe che fare) gli