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118 il secolo che muore


Mentre riconducevano Curio trasecolato in prigione, l’ufficiale difensore gli si chinò all’orecchio susurrandovi queste parole:

— Voi vi potete vantare di essere nato vestito; — e siccome l’altro accennava a rimbeccare, l’uffiziale si affrettò ad aggiungere: zitto!

Vuoisi così colà dove si puote
Ciò che si vuole, e più non domandare.

Così il nostro Curio era condotto in prigione. Io per me credo fermamente che i re, per vendetta della monarchia offesa da Dio quando egli converti Nabuccodonosor in bestia, s’industrino, quante volte lo possano, mutare gli uomini in bestie: fra i tanti mezzi che a tale scopo essi possiedono, capitalissimo ha da giudicarsi il carcere, massime militare, dove il cibo malsano, l’aere tristo, le asperità, la solitudine e i lavori animaleschi operano sì, che la vita del carcerato se ne va in raschiatura sotto la lima della necessità. Lo imperatore Francesco di Austria, che fu quel gran maestro che tutto il mondo sa nell’arte d’imbestiare la creatura di Dio, condannò i nobili cattivi dello Spielberg a fare la calza.

Io non condurrò il mio lettore al finestrino della carcere, donde mostrargli come viva e come operi il prigioniero, lasciato solo con la sua solitudine; lo ha di già fatto lo Sterne, e in guisa da sgomentare qualunque altro volesse ritentarne la prova; il carcerato dello Sterne alla fine di ogni giorno ta-