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Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore IV.djvu/160

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162 il secolo che muore


— Dove non ci è guadagno la perdita è sicura; senta prima, conchiuderemo dopo.

— No, prima stabiliamo, che non vo’ trovarmi in fine ad avere buttato via fiato e passi.

— Come comanda; dunque per seicento lire sta per me.

— Settecento ho detto.

— Va bene; aveva sbagliato.

— Anticipate.

— Anche pagare avanti?

— Certe cose si pagano avanti; consulti tutte le leggi civili e le canoniche e toccherà con mano che si pagano sempre anticipati... sono alimenti, capisce?

— Dove andò il brigantino vada il barchetto; dunque vada e si spicci, che sono aspettato in borsa.

— Giulia, mia divina Giulia, esulta; oggi ti vengo davanti messaggero di liete novelle... io ti abbandono.

— Su due piedi?

— Su due piedi: come vorresti che io ti lasciassi su quattro?

— Ahi, scellerato! Senza lasciarmi un dolce pegno di te? Senza ne anche pagarmi il mese di casa arretrato?