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il passo per la via Legnano: appena giunti a un terzo, ecco occorrere loro persona che parve sbucata dal centro della terra, e rasentatili salutò:

— Buon giorno e buon anno!

E Filippo: — Il santo?

— Santo Ambrogio da Milano, e vienmi dietro accosto al muro.

Dopo camminato un pezzo, lo sconosciuto, che precorreva, picchia con le nocche su di un portone da rimessa, che si apre, e dietro a quello sparisce. Filippo e Curio, arrivati a cotesto punto, assai sbigottirono non vedendo più alcuno, se non che a rimettere loro il cuore in corpo una voce parlò:

— Buon giorno e buon anno.

— Il santo?

— Santo Ambrogio da Milano.

— Entrate.

Entrarono: l’uscio si richiuse, ed essi si trovarono dentro un fienile ingombro di legna e di strame; di corto si mostrò un uomo di faccia gioviale che li invitò a bere un bicchiere di acquavite per cacciar via la mattana, ed a mangiare un boccone di pane; finito il sobrio pasto, costui disse:

— Voi altri deporrete qui la balla, e m’indicherete dove ha da essere recapitata, che noi ce la porteremo con le debite cautele, s’intende.

Filippo glielo disse.

— Bene, adesso spogliatevi dei vostri panni e ve-