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Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore IV.djvu/256

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228 il secolo che muore


dubbiosi di avventurarci il piede; notandovi poi segnato un calle assai trito, ci si commisero sopra. Considerando essi sottilmente, come avviene quando ci occorrano cose inopinate e strane, cotesta superficie osservarono che l’andava composta da una congerie di tronchi e di rami di alberi o rotti o sradicati; la superfìcie in parte compariva sottilissima, in parte più profonda e contenuta come in gabbionate di vimini; qua e là incontravi certa maniera di pozzi di cui le pareti erano formate di tronchi di albero l’uno incastrato dentro l’altro, donde si udivano le acque del fiume scorrere fragorose verso il mare.

— Tutto qui mi fa perdere la tramontana, cominciò Curio a favellare; fiumi che invece di scavarsi l’alveo sopra terra, come usa fra noi, ci passano di sotto; foreste che si staccano dalla sponda e si mettono a viaggiare per trasferire altrove il proprio domicilio; acque colore vermiglio, quasi che dopo tanti secoli non siano anche giunte a lavare la terra dal sangue di cui i ladroni spagnuoli la inzupparono...

— Ecco che ti ribollono le solite fisime: se invece di erpicarti su pei peri tu porgessi attenzione a quello che si favella intorno a te, tu avresti udito e adesso rammenteresti due fiumi in America pigliare nome di Coloradi, uno dei quali scorre nel Texas, l’altro in California; qui, oltre il Colorado,