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246 il secolo che muore


In meno che non si dice, accesi o spenti, fieno e cotone giù nell’acqua; e il capitano da capo:

— Con tutta piena forza — l’Erebo indietro potentemente.

Pilota, timoniere e macchinista, molto per amore della vita, e moltissimo per la paura del capitano Brawler, avvezzo a pagare le partite di disobbedienza in moneta di rewolver, operarono di concerto tale uno sforzo, capace di sbarbare, non che l'Erebo, il Colosseo di Roma. Il piroscafo, liberato dal tronco feritore, lascia aperta una via all’acqua, che minaccia farlo passare per occhio in pochi minuti: qui non ci ha tempo da perdere; di fatto la voce stridente del capitano si ode da capo:

— Attenzione! Tutta pienissima forza — a poggia.

E il buon battello gira agile a destra come uscio si volge sopra arpioni bene unti. Il capitano allora con immenso urlo insiste:

— Forza... tutta forza — urrà! contro terra...

E l’Erebo si precipita a investire la sponda con lo impeto del disperato, il quale dà del capo contro il muro per finire la vita; ma per l’Erebo non fu così, imperciocchè il capitano, con occhio di falco, avesse visto essersi formato a destra della spiaggia certo spazio arenoso, dove il battello incagliandosi, il pericolo di colare a fondo era vinto. La fortuna secondò l’ardire, ed egli subito, agguantato un cavo, si lasciò scorrere fino a terra, dove si mise a con-