Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore IV.djvu/33

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capitolo xx.


e baciaronsi; ma o non li vedeva tutti i giorni adoperare così? Non sono cose ovvie, anzi desiderabili tra fratello e sorella? Se mi opporrete che tra baci e baci ci corra, e che altro è baciarsi alla presenza del marito, ed altro quando viaggia su le ferrovie romane, risponderò che toccava allora al signor Efisio accompagnare la sua concessione col regolamento, come i nostri cari piemontesi costumano; il regolamento avrebbe distinto il giorno dalla notte, la compagnia dall’assenza; anzi, ora che ci penso, avrebbe fatto meglio a mettere l’argomento in musica, indicando piano, pianissimo, andante, allegro, crescendo, e tocca via. Quanto poi a buona morale e alle altre tutte sperpetue di cui il pubblico ministero, tra i fulmini ed i tuoni della sua eloquenza, ha minacciato la società, io vo’ ch’ei sappia che amore alto, veemente e sincero non nocque mai all’umano consorzio; ben gli nocque l’amore ipocrita; l’amore sensale che va in traccia di un sacco con una donna, l’amore ragioniere che tiene un libro in mano invece di arco, e la penna dietro gli orecchi invece del turcasso dopo le spalle, l’amor notaro; questi e non altri gli amori tarli che han roso le fibre intime della moderna società. Alla Maddalena fu molto perdonato perchè aveva amato molto; e santa Teresa ci ha fatto sapere essere il diavolo immensamente infelice, perchè non poteva amare... ha ella capito, signor regio procu-