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Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore IV.djvu/344

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316 il secolo che muore


implorare dall’America tanto da non morire di fame: non si fa pane coll’oro.

— Ma la patria! la patria!... gridò con voce straziante così il giovane Curio, die parve uno stianto del cuore.

— Dovunque, rispose Maurizio, levando gli occhi in alto tu vedrai il cielo popolato di soli e di pianeti, e su su nel fondo il cuore ti dirà esserci Dio, quivi è la tua patria, anche il padre Dante lo ha detto;1 e ciò perchè essendo la patria cosa divina. Dio non volle commettere alla empia virtù degli uomini il darla o il torla.

— Ma le ossa dei padri non formano parte della patria? La patria si porta essa sotto le suola delle scarpe?

— Cotesto è culto di gente barbara. Da per tutto troverai calce resultata da ossa umane; che se quella calce tu veneri per santa, fa’ come gli antichi sciti, i quali costretti ad esulare se la portavano seco. Danton, attesta la fama, pronunziò il motto della patria che non si porta sotto le scarpe, e parve sublime, mentr’era materiale: poichè teco verranno le care memorie e i dolci affetti, il culto degli esempi virtuosi e gl’insegnamenti paterni; l’altro che preme? Monumenti e tombe non valgono il pre-

  1. Quidni? Nonne solis astroriomque specula ubique conspiciam? Nonne dulcissimas veritates potero speculare ubique sub coelo? Epistola X, Amico Fiorentino.