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318 il secolo che muore


sagito; imperciocchè forti non foste mai; voi avete chiesto la vostra unità come il mendico agitando il bussolo, e il passeggero ve l’ha gettata dentro per elemosina; se urtati dalla Francia, dall’Austria o dalla Prussia, voi non la potreste sostenere; ma questo mettiamo da parte. Quando la fratellanza universale e la umanità prevarranno, davvero allora dovranno sparire le nazionalità e le unità dei popoli. Di fatti, che significano esse? Significano Stato a parte, esclusivo, retto da interessi sempre distinti, sovente ostili al consorzio umano; significano concentramento di forze in un luogo, in un ordine di cittadini, in una persona, causa perpetua di tirannide schietta o ritinta di biacca costituzionale dentro, di prepotenza fuori. Voi avete a figurarvi la unità come il latifundio che isterilisce il paese e suppone il feudatario o la mano morta; la federazione di piccoli Stati, la prosperità e la pace. Credetelo a me, alla stregua che spariranno dal mondo le nazionalità, fie che cresca la libertà e ne vada lieta la umanità. Allora interrogato l’uomo: — A qual paese appartieni? Lo udrai rispondere: — Uomo sono e appartengo alla famiglia della umanità: allora sarà possibile la soppressione degli eserciti permanenti, di rado difesa contro i nemici esterni, sempre arnese di tirannide dentro, almeno nella intenzione di chi l’ordina e li tiene ai suoi servizi.