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che, dopo averla tribolata tanto, adesso la consolava, oltre la speranza e la tenerezza verso il padre, la carità per la Isabella e soprattutto l’amore ardentissimo per Curio.

Chi mai gliene avrebbe mosso rimprovero? Vince ogni cosa Amore; così ordinò la natura.

Sebbene, qual più, qual meno, i miei personaggi credessero in Dio, e forse taluno di loro senza accorgersene, pure a veruno cadde in mente che ciò fosse avvenuto in grazia di un miracolo; i presagi del medico Taberni si erano avverati,1 — e non

  1. ">Non ci mancava altro che questa! Tra gli altri privilegi, ecco che i romanzieri si usurpano la facoltà di spengere e di accendere gli occhi, come i lampionai costumano i becchi del gas, Non è così; rinnuovo lo avvertimento, che i casi esposti in questo libro sono tutti cavati dal vero, comecchè poi svolti con l’arte. Ora il fatto della perdita e del riacquisto della vista nella maniera narrata è conforme alla verità. Dubitando delle mie notizie in medicina, poche ed incomplete, feci consultare in proposito un professore che con lode universale si è consacrato allo studio speciale delle infermità degli occhi, che cortesemente rispose al quesito nel modo seguente:
      «Un individuo nato cieco potrebbe acquistare la facoltà di vedere, e ciò istantaneamente, qualora la cecità fosse dovuta ad una cateratta, e questa o per convulsione, o per caduta, o per colpo e simili si lussasse e si spostasse. Potrebbe altresì darsi il caso che il nervo ottico, preso da un gran torpore alle sue origini cerebrali, acquistasse salute quando una violenta azione morale modificasse codesto centro nervoso.
      «Devo avvertire però che di tutto questo non conosco esempi, anzi la seconda ipotesi è così lontana dal probabile che, se mi se ne offrisse uno esempio, vorrei procedere molto severo nel ricercare le prove di una vera e propria cecità antecedente al fatto asserito.
      «E qui parmi d’aggiungere che dove mai accadesse questo