Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore IV.djvu/400

Da Wikisource.
372 il secolo che muore


della tua terra nativa; e poichè la tua mano si sarà preservata pura della strage del passato, così potrà farsi iniziatrice del futuro. Troppe e troppo spesse le sventure si rovesciarono sopra di te, e ti hanno sgomento; il tuo cuore contristato respinse la guida dell’intelletto, ed hai corso pericolo di sommergerti nella disperazione. Pertanto io credo fermamente e con sicurezza ti annunzio che tu, io ed i tuoi figli rivedremo la patria nostra purificata e ci potremo con dignità e contentezza esercitare i doveri prima, poi i diritti di cittadini liberi davvero, di capi di famiglia e di amici della umanità. Che se (e non lo voglia Dio) la morte rendesse tronchi questi santi presagi... allora... allora... sta’ sicuro, la tua volontà sarà legge alla tua consorte.

Il singhiozzo le tolse la parola, ed ella conchiuse il suo ragionare stringendosi al seno con quanto aveva di forza nelle braccia il diletto marito.

Curio, non meno commosso di lei, la baciò in fronte dicendo:

— Eufrosina, parlami sempre così; alle donne i cieli furono cortesi del dono della profezia; mantienmi sempre accesa la speranza, ed io ti dovrò troppo più della vita del corpo, la salute dell’anima.

Il vecchio rassomiglia al pellegrino, il quale andando su per lo estremo lembo della terra mira