Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/124

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zioni e le follie degli avi, e se ne sono astenuti: così i pii figliuoli di Noè velarono le vergogne del padre ubbriaco, e non tornando a bere il liquore della vite, dei briachi al mondo non se ne vide più!

— Mi farebbe la finezza, replico io all’uomo, di sapermi dire quando e dove incominciò la magnifica scappata al suo perfezionamento? I passi umani, udii raccontare sovente, e’ fanno come le processioni, gira e rigira tornano colà donde prima si mossero; nè questo è il peggio: ma zitto a paroloni quando via? Pel secolo decimonono, — E dove? A Parigi: Bè! dove sta di casa il cervello del mondo? Adesso udite gli avanzi fatti dall’arguto popolo di Francia. Nella cella di certa beghina ridottasi a vivere in Convento trovano un giorno pere cotte; il giorno appresso pere cotte da capo, e il terzo giorno ancora pere cotte. Io Asino avrei ragionato così: coteste pere la femmina o si cuoce da se, o nella cucina del Convento se le fa cuocere, o belle e cotte le compra sul cantone della strada; ma per l’uomo, vecchio bambino, eternamente attaccato al capezzolo della Follia, apparve troppo piana cotesta spiegazione, e