Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/130

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parte ogni rispetto umano, dopo le tre chiamate non sentendo risposta, si precipitò con la baionetta in canna contro il fantasma, che traverso la muraglia vanì. Ora essendo accaduto, che nel 22 Maggio 1830 un soldato per nome Sefeloge scaricasse alla stazione della strada ferrata, che mena a Postdam, una pistola nel braccio al re Federigo Guglielmo; pensa tu, se il chiodo della superstizione dentro cotesti cervelli tedeschi si ribadisse più che mai. E come gli Hohenzollern avevano la Dama bianca, così i Lusignano avevano avuto la fata Meleusina, se non chè ai tempi miei non appariva più ad annunziare la morte di alcuno dei Lusignano, per la ragione che erano tutti morti55. Prima che andiamo più in su tiriamoci da parte, e consideriamo tra le popolazioni slava e greca avere corso in cotesti tempi fermissima la credenza, che taluni morti sconsacrati, i quali noi chiamavamo vampiri, ed essi vurcolachi, usciti fuori degli avelli vagolassero per la notte dintorno a succhiare il sangue di cui ne pigliava loro vaghezza; ed aggiungevano non avere trovato modo a fargli cessare più spediente, che conficcarli mercè un chiodo lungo due