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che avrebbe servito tôrre via le testimonianze, imperciocchè cotesta non fosse opera di singoli, bensì di popoli interi, e per molto secolo continuata. Invero appresso i Duri, gente indiana, prevalse l’usanza di mescolarsi in amore con le Belve, tenendosi per bella e grata la semiferina prole69.
— Non fa prova Plinio, il quale se, come ebbe smania di raccogliere notizie, avesse avuto discernimento a cribrarle, non ci dorremmo adesso, che per lui andassero piuttosto deturpate, che promosse le scienze; avendo egli fatto di ogni erba fascio; chiamato rigattiere di spropositi, non filosofo.
— Erodoto padre della storia pellegrinando in Egitto ci riferisce essere stato spettatore del connubio di certa femmina egiziana col Becco sacro chiamato Mende70.
— Innanzi Tucidide non furono storie, ma congerie di errori e di follie. Forse direttamente sentirebbe colui, il quale affermasse la vera storia incominciare dal Guicciardino, e dal Machiavello71.
— Cotesto dissero i filosofi del secolo decimottavo, intollerantissimi settari della tolleranza, i quali dopo avere fabbricato