Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/163

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di Asino inaridita, anzichè darle balia di svinalleggiare i fratelli. Imperciocchè se il popolo ti atterra in un giorno di pazzia, ti solleva in secolo di saviezza, e se ti ferisce ti lava eziandio le piaghe col pianto; e pei generosi l’offesa contiene in sè una tal quale soavità amara, come quella, che offerisce occasione di perdono, che a parere di un santissimo vescovo, è l’unica parola del linguaggio di Dio rimasta sopra la terra94. Però se mi passo dal dire contumelia, nè manco io vorrei piaggiare, avvegnadio le lusinghiere disconvengano agli Asini dabbene, e generino viltà così in colui che le largisce, come in quello che le riceve. Pur troppo il popolo ha mestieri di essere amato di amore virile, però non a modo dei cinedei. Quindi io non benedirò il popolo fiorentino cervello del mondo, che troppo vanto sarebbe cotesto, e poi abbiamo veduto che se lo sono pigliato i Francesi per se, pensando foraggiare per le terre della fama come su quelle dell’Algeria, quando predano il bestiame ai Beduini; lo saluterò piuttosto, e questa non parrà cosa incredibile nè forte, popolo lepidamente arguto, il