Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/203

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intorno qualche altro migliaio di anime perse; io comprendo, tu imparasti dalla santa Alleanza cotesto linguaggio mentr’eri schiava, ed ora pretendi insegnarmelo tiranna: io ti avviso a badare che, oltre all’essere turpe, egli contiene in sè tradimento ed inganno. Ricordo quando l’Egitto si sottrasse al dominio della Porta: tu non ti mostrasti per niente commossa dal caso; dicesti ancora ragionevole, che se ne separasse la Grecia; di equilibrio di stati non correva a quei tempi l’andazzo: però siccome il Demonio della pace aveva preso possesso di te, i tuoi sapienti di allora, solenni inventori di motti urbani per onestare cose turpi, e di parole inique per avvilire opere degne, trovarono la dottrina dei fatti compiti per costringere il Mussulmano a trangugiare il boccone, per quanto ostico gli potesse parere. Se al vetusto edifizio casca un trave, andrà a rifascio il mondo per rimetterglielo al posto? Dovrà spargersi sangue umano, per tentare la impresa disperata di restituire la gioventù ai decrepiti? Legge di natura è vivere, invecchiare e morire: — così dicevano i tuoi dottori d’allora, e l’Egitto e la Grecia, travicelli caduti dalla carcassa turca, furono spruzzati con l’acqua santa della legittimità.

Tu interprete ed oratrice per tutti, mi neghi la stima dei Governi; e perchè? Io nacqui di dolore; il latte che porsi a miei