Vai al contenuto

Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/226

Da Wikisource.
222

questa appendice: — per ultimo avverti, benigno lettore, che se l’Allighieri fosse stato qualche cosa di buono non l’avrebbero bandito da Firenze, ed invece di stillarsi il cervello a mettere eresie in terza rima, sarebbe rimasto a casa a tenere bene edificata monna Gemma Donati sua moglie, che fu una pasta di zucchero, allevare i figliuoli nel santo timore di Dio ed avanzare le faccende domestiche nell’arte dello speziale128.

— Bene stà; ma la parola di Dio come la si scarta da voi? — Ci vuol altro per confondere i preti, i quali ecco citarti dottori della Chiesa che l’insegnano, le scritture abbisognare d’interpretazione, e il commento doversi preferire al testo in ogni caso, anche quando lo contradice apertamente; così santo Agostino, il quale non dubitò sostenere, che la Scrittura in quanto a sè non avrebbe senso che valesse, dove la Chiesa con l’autorità sua non la confermasse e con la sapienza dei commenti non la chiarisse129. Dunque, rabbino Haseo, che farnetichi co’ tuoi divieti umani o divini? Sopra gli altari non una, ma dieci volte e venti furono esposte immagini così dipinte, come scolpite, e di strane fogge abbigliate; nè di Gesù soltanto, della Madonna e dei Santi, ma di Dio e della Trinità altresì, malgrado la sentenza dei Concilio secondo di Nicea, la quale dichiara: —