Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/31

Da Wikisource.

27


Hai tu visto mai quando un ragazzo tocca le corna alla chiocciola come le si ritirino a precipizio nel capo? Così coteste ossa moderate si rannicchiarono. Hai tu sentito mai lo strido infernale, che leva lo scarpellino quando raschia un pezzo di marmo? Così cotesti denti moderati fischiarono. Hai tu visto mai l’argento, in virtù dello apparecchio galvanico, diventare in un attimo colore dell’oro? Così cotesti teschi moderati di bianchi ingiallirono, ond’è che preso da compassione per coteste ossa avvilite mi affrettai a riprendere:

— Che il Gigante si gratti il capo non ci è pericolo, almeno per ora, avvegnachè egli non abbia potuto anche mettere le braccia al posto e con la testa sola sbuca fuori dalla crosta della terra come quella della sfinge nel deserto di Egitto.

Allora si levò un frastuono, un rombazzo, un rovinio tale, che quello che mandava, precipitandosi, la cascata dì Niagara parse di rimpetto a lui uno strilìo di sgricciolo. Non vi fu più regola, né misura, migliaia facevano capitomboli e capriole per l’allegrezza, migliaia si provavano a scuotere