Pagina:Guerrazzi - L'asino, 1858, I.djvu/66

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avessero posto dintorno non erano giunti a trovarne. — Le gambe rifatte a pezzi avevano incannucciate e strinte con cordicelle e spaghi. Alla estremità dell’osso sacro avevano confitto con quattro bullette una coda, la quale comechè da tanti secoli sepolta, sprimacciata adesso, ravviata e pettinata aveva l’aria della seconda edizione di un libro rivista e corretta dallo scrittore. Voi l’aveste visto quel povero animale! Egli aveva più toppe addosso che non dice spropositi in cento anni un professore di metafisica, e per di più l’una soprassellava all’altra in quella guisa che gli accattoni si accalcano alla porta dei conventi dei cappuccini sporgendo chi la pentola, chi scodella, per buscare la minestra a mezzogiorno: non pertanto così come era, per Asino rattoppato poteva passare; e di petto agli altri Asini sconquassati, sto per dire che pareva il barone Rotschild.

Egli, l’Asino, non mica il barone Rotschild (e l’avverto a sgravio di coscenza, perchè in grammatica il pronome si appropria al sostantivo più prossimo, e non vorrei che c’incastrasse l’equivoco; quantun-